LETTERA APERTA SUI CANI DELLA SIERRA DI LEOS

Una lettera aperta di Guido Perosino


Progetto di incroci con il Leonberger: perché sono assolutamente contrario
E’ di qualche mese fa la notizia che un gruppo di cosiddetti “ammiratori” della razza Leonberger, sostenuti (ahimè!) da alcuni Club della razza e con il probabile silenzio-assenso di altri Club, hanno deciso di mettere in pratica un progetto di incrocio del Leonberger con altre razze.
Devo premettere che questa idea, proprio perché mai discussa in seno all’Unione Internazionale del Leonberger, è stata alla base delle mie dimissioni alla fine dello scorso anno che per semplice fair play avevo rassegnato “per motivi personali”.
Qualche giorno fa si è saputo che il progetto è partito con il primo incrocio, realizzato utilizzando un maschio di Cane della Serra di Estrela con una femmina di Leonberger.
Appurato dunque che non si trattava di una semplice idea mi permetto di intervenire pubblicamente per portare il mio contributo ad una discussione che spero si svilupperà e determinerà una visione compatibile con le effettive necessità della razza.
Voglio da subito definire questo progetto come velleitario e anche superficiale. Infatti si tratta di un programma che parte da basi errate e prive di fondamento scientifico.
Pur avendo letto centinaia di pagine e di articoli sulla materia, anche in qualità di zootecnico, penso sia più che sufficiente basarsi sull’ottimo e soprattutto recente lavoro: “La diversità genomica e la struttura della popolazione nella razza Leonberger” Studio realizzato da Anna Letko, Katie M.Minor, Vidhya Jagannathan , Franz R. Seefried , James R. Mickelson , Pieter Oliehoek e Cord Drögemüller e pubblicato nel 2020 su Genetics Selection Evolution (https:// gsejournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12711-020-00590-2).
Da questa ricerca si evidenzia certamente una situazione di scarsa variabilità genetica nel Leonberger (già peraltro nota) ma la si fa risalire addirittura agli anni ‘40, indicando quale origine e permanere della stessa un aumento della popolazione non proporzionale ad una attività zootecnica che veda nell’utilizzo di più numerose linee di sangue e di differenziazione nell’utilizzo di stalloni e fattrici la soluzione del problema. Ciò è comune a molte altre razze ed è chiaramente più rischioso in razze la cui popolazione è numericamente più contenuta (quale il Leonberger).
Da questo ad arrivare all’utilizzo di un’altra razza per aumentare artificiosamente la variabilità genetica del Leonberger “c’è di mezzo il mare” ma soprattutto c’è di mezzo il futuro della razza e in particolare il mantenimento del tipo e del carattere.
Non per nulla, ribadisco, sono gli stessi ricercatori a indicare la strada da seguire e cioè quella dell’allevamento responsabile che significa formazione, educazione degli allevatori, guida ad un allevamento maturo, ciò che dovrebbero in gran parte svolgere proprio i Club di razza nei diversi paesi, coordinati dall’Unione Internazionale e dal Club tedesco che dello standard è unico detentore.
Vediamo il perché, con estrema sintesi, quella dell’incrocio è una scelta sbagliata, irresponsabile, radicale, che non tiene conto della potenzialità di una migliore gestione dell’allevamento; l’incrocio è una specie di scorciatoia di cui alcune persone si sono fatti paladini spacciandosi per salvatori della razza ma che comporta rischi enormi.
Dal punto di vista morfologico e funzionale il Cane della Serra di Estrela è quanto di più lontano ci possa essere dal Leonberger. Non basta essere di colore fulvo carbonato per essere simili. Il Cane della Serra di Estrela (di cui sono Giudice FCI) ha come pregi tutti quelli che sono invece considerati difetti di tipo nel Leonberger. Quella che manderemo in malora sarà dunque proprio la tipicità del cane: gli Estrela sono belli con gli orecchi portati all’indietro e possibilmente “a rosa”, sono belli con teste ovali e molto meno importanti rispetto al Leonberger, sono belli se il muso si restringe verso il tartufo, sono belli se non hanno molta ossatura, sono belli se hanno un torace non molto sviluppato (meno del 50% dell’altezza al garrese) e coste poco cerchiate, sono belli se i maschi pesano 45 chili e sono al massimo 72 cm al garrese, sono belli se hanno il pelo corto, sono belli se hanno la groppa corta e spiovente, sono belli se hanno i piedi non troppo rotondi,

sono belli se hanno il pelo che assomiglia a quello delle capre, sono belli anche quando sono grigi o tigrati. Devo ricordare che l’ereditarietà di alcuni di questi caratteri è molto alta.
Funzionalmente il Cane della Serra di Estrela è un tipico cane da custodia e difesa del gregge per questo motivo molto territoriale e a volte anche aggressivo. Il suo ambiente naturale originario non è certo la famiglia, il cortile, la casa… esattamente l’opposto di quello che tutti noi (che amiamo davvero il Leonberger) riteniamo la cosa più preziosa e inalienabile. Che cosa trasmetterà al Leonberger questo cane?
Sebbene il carattere sia geneticamente poco trasmissibile ( h2=< 0,2-0,3) nel tempo, ripetendo questo meccanismo, quel poco di trasmissibilità si farà strada nella razza e si fisserà. Non sarà facile ma sarà ancora più difficile tornare indietro proprio perché poco ma pur sempre ereditabile.
Che ne sarà poi di quei geni negativi, oggi non presenti nel Leonberger, che potrebbero essere introdotti attraverso l’uso di un’altra razza? Siamo pronti ad affrontare questa possibile evenienza?
Infine, davvero vogliamo renderci complici di questo abominio piuttosto che lavorare tutti insieme per un allevamento responsabile? Veramente vogliamo essere complici dell’annientamento della nostra razza in nome di una variabilità e di una salute della popolazione che invece sarebbero assolutamente compatibili con un migliore utilizzo degli strumenti zootecnici che abbiamo disposizione?
Da ultimo credo si debba sottolineare che l’utilizzo di tale “esperimento” viola in pieno i principi dell’allevamento in purezza delle razze riconosciute dalle organizzazioni cinofile che aderiscono alla FCI.
E mi chiedo, dov’è il club tedesco del Leonberger che è l’estensore primario dello standard? Non ho letto una parola, non un commento. Come farà a rapportarsi con questo incrocio in modo formale? modificherà lo standard della razza? saremo tutti appagati dal fatto che ci sia più variabilità genetica senza prima aver caricato i nostri allevatori e soci della responsabilità di migliorare la razza Leonberger attraverso gli strumenti dell’allevamento? E cioè in modo strutturale?
Se vogliamo una razza sana sappiamo che dovremo continuare ad eliminare dall’allevamento molti soggetti (a causa di displasia, LEMP, LPN, malattie oculari, ecc) e questo rappresenta un costo per il mantenimento della variabilità ma a fianco di questo impegno bisogna inserire un altro impegno, altrettanto importante, quello di utilizzare con responsabilità gli stalloni e le fattrici in modo che si possa mantenere un soddisfacente equilibrio genetico.
Troppo facile andare all’incrocio, troppo semplice prendersi oggi il merito di aver salvato una razza che domani sarà invece perduta.
Guido Perosino, Allevatore
già Presidente dell’Unione Internazionale del Leonberger
Bettona, 14 aprile 2023